Marzo è pazzo, si sa. Tuttavia è pur sempre il mese in cui inizia la primavera, in cui dovremmo godere di tiepide, tiepidissime giornate di sole. Il mese delle prime passeggiate all’aria aperta senza sentirsi gelare troppo il naso… Dicevamo dovrebbe. Quest’anno è stato un mese incredebilmente piovoso e umido. Variabile com’è noto. Per niente inebriante secondo il mio punto di vista. Pensando allo scorso anno – di questi tempi – molte piante avevano già ripreso a germogliare. Ad esempio il cerro del giardino dei miei genitori. L’erba era ben alta e verde nel mio fazzoletto di terreno e molti dei tulipani erano già pronti per sbocciare. Erano già spuntati gli Oxalis, o acetoselle (di cui vi parlerò più avanti). Quest’anno è tutto fermo. Speriamo ancora per poco!
Ciononostante gli inossidabili e rustici fiorellini che sto per mostrarvi hanno fatto il loro corso ed hanno letteralmente acceso le mie aiuole. Sono di facile coltivazione e si prestano all’inselvatichimento (ma si dice così?!).
La prima è l’immagine che apre questo post: l’anemone blanda. Un fiore rustico e delicato che adoro infinitamente. Mi ricorda le passeggiate primaverili fatte in compagnia di una mia vecchia amica di scuola, nei cosiddetti “poggi” non lontani dalle nostre case. Aspettavamo tutti gli anni che questa adorabile piantina fiorisse per ammirarla e farne dei mazzolini da tenere sul davanzale di casa, oppure sulla scrivania.
E’ un fiore semplice da coltivare che non richiede cure. Bisogna semplicemente acquistarne i cormi e metterli a dimora.
“Il posto migliore per porre a dimora gli anemoni spesso si rivela la base di alberi o arbusti a foglia caduca, in questo modo avranno sole pieno in inverno e primavera e mezz’ombra nei periodi più caldi dell’anno.” Fonte: www.giadinaggio.it
Dunque basta scegliere il punto giusto e loro continueranno imperterrite a riprodursi e a fiorire. Se ne sceglierete di viola e bianche assisterete a piacevoli incroci di colore nel corso del tempo.
Naturalmente quella che vi descrivo è la mia esperienza. I miei anemoni sono stati interrati alla base della siepe di Pyracantha che circonda il mio giardino. Hanno luce sin dal primo al mattino fino alle 14:00 15:00 circa. Quando concimo la siepe un po’ del concime a lenta cessione in granuli cade anche nella loro direzione. In generale non le ho mai appositamente concimate.
In seconda battuta voglio parlarvi degli Anemoni de Caen.
Ora devo fare una premessa circa la pronuncia della parola Caen ( lo sapete che è la mia personale deformazione professionale no? Altrimenti potete leggervi questo post sui vol-au-vent e questo sulla cecina 😉 ). Caen è una città francese situata nel Nord, più precisamente in Normandia. Un luogo splendido da visitare, andateci se potete! Ora il suono che esattamente va pronunciato è questo: /kɑ̃/ , una sorta di a nasale. Mi raccomando, attenti a non dire la o nasale….direste una parolaccia!!! Ma non dite nemmeno CAEN, così, nudo e crudo. No, no,no.
Caen dà il nome anche agli anemoni che sto per presentarvi.Ma come si fa a non apprezzarli? Come si può restare indifferenti? Io non ci sono mai riuscita. A me, anche solo guardarle, mi mette in pace con me stessa. Mi placa. Mi ridà equilibrio. E questo il grande potere della natura, per chi la sa ascoltare. A volte mi sono ritrovata a parlare con persone molto distanti dai boschi e dai prati, che vivono lontano da essi non solo fisicamente ma proprio “mentalmente”. Che non osservano, che non sanno ciò che hanno di fronte. Che non conoscono affatto i ritmi stagionali e che non si pongono affatto il problema.
Allora io mi domando perché? Perché si è giunti a stare così lontani da ciò che è la natura e da tutto ciò che comporta?